L’approccio delle istituzioni finanziare nei confronti del settore e le novità che ci attendono

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Fonte: Fintastico

Proprio dal Regno Unito arrivano le prime anticipazioni sui prossimi sviluppi di Open Banking. Grazie alla decisione della Financial Conduct Authority di eliminare l’obbligo di riautorizzazione ogni 90 giorni.

Il 2022 sarà molto probabilmente l’anno in cui il settore sbloccherà il vero potenziale dei cosiddetti pagamenti ricorrenti variabili. I VRP sono una funzionalità di open banking che consente ai consumatori di effettuare pagamenti periodici di importo variabile senza dover riautenticare la transazione.

Insomma, sarà possibile gestire anche le utenze domestiche o il pagamento di fatture scadenzate nel tempo e di importo variabile senza dover sopportare i costi e le inefficienze dei tradizionali strumenti e senza dover autorizzare di volta in volta la propria banca ad effettuare ogni singola transazione.

Già oggi, le principali banche britanniche stanno aggiornando i propri sistemi per consentire i pagamenti ricorrenti variabili e, entro l’estate, i consumatori inglesi potranno beneficiare di nuove funzionalità. Come ad esempio i trasferimenti tra conti con medesima intestazione che non necessiteranno più di autorizzazioni sistematiche o i pagamenti verso controparti note che diventeranno ancora più semplici e veloci pur mantenendo gli elevatissimi standard di sicurezza propri di Open Banking.

Si tratta di una novità che potrà dare ulteriore nuovo impulso al commercio on line, ed in particolare a quello effettuato su siti meno trafficati. Sarà infatti possibile pagare con un solo click anche in piccolissimi negozi o tutte le controparti cui si preferisce non comunicare gli estremi della propria carta di credito.

Insomma, l’innovazione continua a supportare anche i piccoli esercenti, consentendo loro di fornire un servizio impeccabile a fronte di investimenti contenuti. Proprio l’esigenza di contrastare le truffe che ancora troppo spesso caratterizzano i pagamenti effettuati con le carte di credito, ha portato i regolatori ad estendere la Strong Customer Authentication anche a queste transazioni.

Ovviamente, aumentare la sicurezza dei consumatori è un’iniziativa oggettivamente utile e apprezzabile, al contempo però, questa iniziativa renderà più complessi gli acquisti. Di conseguenza, man mano che l’esperienza di pagamento con carta diventerà più macchinosa, possiamo aspettarci una crescente domanda di metodi di pagamento alternativi, come le transazioni da conto a conto, spesso indicate come Account-to-Account (A2A).

Alimentati da un’infrastruttura bancaria aperta, i pagamenti A2A consentono ai consumatori di effettuare pagamenti in tempo reale direttamente dal proprio conto bancario ad un altro, eliminando il rischio frodi sempre presente quando si utilizzano le carte di pagamento ed evitando anche le commissioni elevate e i lunghi tempi di accredito per i commercianti tipici del sistemi di pagamento tradizionali.

Certamente, i pagamenti A2A stanno guadagnando velocemente quote di mercato, sia per motivazioni tecniche che per un oggettivo risparmio economico a beneficio di esercenti e consumatori.

Le polemiche sollevate da Amazon nei confronti di VISA nei mesi scorsi con quest’ultima costretta a tagliare i propri costi per non venire estromessa dal gigante dell’e-commerce confermano la forte focalizzazione su questi temi da parte dei principali attori del commercio internazionale.

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