I tre vantaggi dell’Euro digitale (se verrà emesso)

Fonte: linkiesta.it

Come spiega Emilio Barucci in “Euro digitale” (Egea) una valuta solamente digitale e valida per tutti i paesi con la moneta unica, permetterebbe di coniugare la comodità dei pagamenti elettronici con la sicurezza delle banconote fornendo un’àncora di sicurezza nei momenti di stress finanziario.

L’Eurosistema è impegnato da oltre due anni nel progetto dell’euro digitale; entro la fine del 2023 stabilirà se procedere o meno con una fase realizzativa che sarà dedicata alla sua implementazione. Nel frattempo la Commissione e il Parlamento Europeo si apprestano a mettere in campo una proposta legislativa in materia. Solo dopo la pubblicazione della proposta normativa e della fase realizzativa, gli organi decisionali della Banca Centrale Europea decideranno se procedere o meno con l’emissione dell’euro digitale. Se la decisione sarà presa, si tratterà di una moneta utilizzabile nei pagamenti al dettaglio da parte di tutti i cittadini.

In questi due anni il lavoro è stato tanto e gli anni a venire si presentano come molto impegnativi: emettere l’euro digitale richiede infatti di definire le sue caratteristiche da un punto di vista tecnologico e economico con ricadute importanti per il sistema finanziario e l’economia che riguardano anche il suo utilizzo da parte di tutti noi.

Le ragioni per emettere l’euro digitale sono molteplici. La ragione ultima è che utilizziamo sempre di più i pagamenti elettronici e le banconote sono sempre meno utilizzate come strumento di pagamento. Questo cambiamento nelle nostre abitudini, che è guidato in larga misura dall’innovazione tecnologica, rischia di rendere sempre meno rilevante la moneta emessa dalla Banca Centrale per permettere ai cittadini di usarla nei pagamenti quotidiani, cioè le banconote.

I risvolti di questa tendenza sono spesso sottovalutati. L’euro digitale garantisce tre irrinunciabili caratteristiche per un mezzo di pagamento: la sua integrità intesa come la garanzia che il suo valore nominale sia sempre garantito. Al contrario dell’euro digitale che è una passività dell’eurosistema, i denari depositati presso una banca sono una passività di una impresa privata e, nonostante la vigilanza bancaria e il sistema di garanzia sui depositi, non sono esenti da rischi nel caso di default dell’intermediario, in particolare quelli superiori a 100.000 euro. L’euro digitale permetterà invece di coniugare la comodità dei pagamenti elettronici con la sicurezza delle banconote fornendo un’ancora di sicurezza nei momenti di stress finanziario.

La seconda caratteristica si riferisce all’inclusività, cioè la possibilità di essere utilizzato da tutti in tutte le circostanze. Gli attuali sistemi di pagamento elettronico non sono utilizzabili in assenza di un collegamento alla rete internet o nel caso di persone che non hanno accesso ai servizi di pagamento per qualche forma di impedimento (disabilità, scarsa competenza digitale, assenza di un contratto con un intermediario).

La terza caratteristica è l’interoperabilità. L’euro digitale potrà essere scambiato alla pari con le banconote e e i depositi bancari e ogni altro strumento che sarà in grado di mantenere la parità. Questo eviterà di dover «congelare» i propri danari in strumenti che possono essere utilizzati solo all’interno di alcuni circuiti

L’emissione dell’euro digitale permetterà anche di raggiungere una serie di obiettivi a beneficio dell’intera società. Grazie al fatto che l’infrastruttura sarà gestita dall’Eurosistema, l’euro digitale si candida a essere uno strumento di pagamento a basso costo, capace di raggiungere anche persone che non sono attualmente coinvolte nel sistema finanziario. L’euro digitale rafforzerà inoltre il ruolo dell’euro rispetto alla sfida che potrebbe essere portata da monete digitali emesse da altri stati sovrani e dal mondo delle criptovalute e potrebbe favorire l’innovazione tecnologica.

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