Il passo successivo: l’open finance

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Fonte: Fintastico

Se il 2021 è stato l’anno in cui l’open banking ha letteralmente spiccato il volo, il 2022 sarà con ogni probabilità l’anno in cui diventerà davvero mainstream. Insomma, nei prossimi dodici mesi, l’open banking si trasformerà da “must have per il futuro” a “must have per oggi“.

Si tratta, questo, di un cambiamento che è possibile constatare quotidianamente nei clienti. Fino a pochi mesi fa, infatti, molte imprese si approcciavano con molta curiosità ma con l’intenzione di testare soluzioni per il futuro.

Da quest’anno, invece, i prodotti basati sull’aggregazione dei dati e l’inizializzazione dei pagamenti secondo quanto previsto da PSD2 sono diventati sempre più richiesti dagli utenti ed una vera e propria priorità per le istituzioni finanziarie e le imprese di diversi settori economici.

Insomma, siamo ogni giorno un passo più vicini ad un ecosistema finanziario veramente aperto e costruito a misura di consumatore. L’innovazione non arriva infatti solo dalle fintech o da altri player del mercato, ma anche dai soggetti istituzionali.

Nei prossimi mesi, possiamo aspettarci di vedere più regolatori che lavorano a stretto contatto con i governi nazionali per creare un approccio consolidato per implementare l’open finance nel corso del 2022.

Resta ancora molto lavoro da fare per raggiungere gli obbiettivi preposti ma la strada è ormai chiaramente segnata.

L’obbiettivo è poter festeggiare il quinto compleanno della PSD2 constatando gli effetti positivi dell’open finance sull’economia globale.

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