PagoPA, cos’è, come funziona e come pagare servizi pubblici online

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PagoPA è il sistema nazionale per i pagamenti a favore della Pubblica Amministrazione, grazie al quale tutti i pagamenti effettuati da cittadini e imprese verso qualsiasi tipologia di Ente pubblico si stanno gradualmente conformando a determinati standard e regole definiti da AgID(Agenzia per l’Italia Digitale).

Entro il 28 febbraio 2021 tutti i pagamenti di tutte le PA dovranno andare su PagoPA – termine prorogato dal decreto Semplificazioni rispetto al 30 giugno 2020 (già proroga sul 31 dicembre 2019, che a sua volta era proroga sulla prima data, dicembre 2018).

A dicembre 2020 nove Comuni su dieci – cioè 7.178 su un totale di 7.904 – hanno formalmente aderito a pagoPA e, di questi, il 56,3% (4.038 Comuni) ha già almeno un servizio di incasso attivo sulla piattaforma; nell’ultimo anno, le adesioni da parte dei Comuni sono state 538, contro le 382 del 2019. Guardando al totale degli enti creditori che rientrano nel perimetro di pagoPA, sono 19.617 le Amministrazioni aderenti (erano 18.145 nel 2019) per una copertura pari a circa l’82% del totale

Al 31 dicembre 2019, secondo gli ultimi dati dati comunicati dal dipartimento per l’innovazione e le tecnologie presso la presidenza del Consiglio, le PA aderenti a PagoPA erano 18mila (80% di quelle che dovrebbero farlo), ma di queste solo 4mila effettivamente attive (con almeno un pagamento fatto). Nel 2021 la percentuale di crescita delle transazioni avvenute con PagoPA è stata del +79%.

Cos’è PagoPA e come funziona

PagoPA è un sistema realizzato per semplificare e aumentare la qualità e la quantità dei servizi di pagamento offerti da ogni Pubblica Amministrazione (Comuni, Province, Regioni, aziende a partecipazione pubblica, scuole, università, ASL, INPS, Agenzia delle Entrate, ACI, etc…) ed effettuarli nella massima sicurezza.

PagoPa non è, quindi, un sito dove pagare, ma una modalità standardizzata di pagamento che si può utilizzare attraverso moltissimi strumenti e canali di pagamento diversi, accessibili sia tramite  il sito dell’ente verso il quale occorre effettuare un pagamento (il sito del Comune per pagare la retta dell’asilo o quello dell’Ateneo per le tasse universitarie),  sia tramite gli sportelli fisici e virtuali messi a disposizione da numerosissimi Prestatori di Servizi di Pagamento (detti PSP, ossia banche, istituti di pagamento e di moneta elettronica).

Parliamo dunque di  sportelli bancari, home banking – ricercando la voce CBILL o pagoPA -postazioni ATM abilitate, i punti Sisal, Lottomatica, gli Uffici Postali, nonché le app di pagamento quali Bancomat Pay o Satispay.

Attenzione, però. Quando una persona deve fare un pagamento a favore di un Ente, avrà a disposizione tutti questi strumenti solo se quell’Ente ha aderito al sistema PagoPA. Ad oggi solo una minoranza di PA è a bordo a tutti gli effetti su PagoPA almeno con un servizio (e l’obiettivo sarebbe essere a bordo con tutti i pagamenti).

Allo stesso modo, se si rivolge alla propria banca, troverà servizi di pagamento dedicati solo se questa ha aderito a PagoPA.

Il sistema è identificato dal logo pagoPA, creato proprio per riconoscere i soggetti aderenti che offrono i servizi di pagamento secondo gli standard e le regole di pagoPA, uniformi a livello nazionale.

PagoPA: quali vantaggi per cittadini e PA

Per i cittadini, pagoPA significa innanzitutto multicanalità completa, indipendentemente dalle dimensioni del proprio Ente di riferimento. Tutti avremo le stesse opportunità in termini di varietà di canali e strumenti di pagamento e parità di costi di commissione, che iniziano ad essere sempre più vantaggiosi grazie alla trasparenza e alla concorrenza che il sistema porta con sé (come prospettato) e grazie alla Psd2. PagoPa significa omogeneità e semplicità della user experience con una pluralità di funzioni accessorie al pagamento: consultazione della propria posizione debitoria aggiornata, avvisatura digitale, ricevuta immediata con valore liberatorio, etc.

Per le PA, significa innanzitutto efficienza e risparmio nella gestione del ciclo di vita del pagamento, con particolare riguardo alle attività di riconciliazione (ufficio ragioneria). Inoltre, alcuni primi casi di studio rilevano un miglioramento nell’attività di incasso, in termini di rispetto delle scadenze ed in termini di minori insoluti.

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